Mi è sempre piaciuto raccontare storie e mi è sempre piaciuto avere tante fotografie a portata di mano, per riaccendere i ricordi che di quelle stesse storie sono protagonisti.
È curioso, a pensarci, quanta narrativa, quanto racconto ci sia in ogni singolo scatto, e come l’insieme di tutti i rullini della tua vita possa trasformarsi nel mosaico da tramandare agli altri. L’album che dice chi sei, soprattutto a te stesso.
Ogni foto un momento, ogni momento un puntino nel cielo, che se li unisci tutti poi appare la tua costellazione personale, quella che ti ha guidato fin qui e che ha dato forma all’uomo o alla donna che sei.
Sono sempre stato il piccolo di casa, l’ultimo della cucciolata.
Terzogenito in netta minoranza, venuto al mondo sette e dieci anni dopo le mie due sorelle. E di questo essere in fondo alla fila ho fatto uno stile di vita.
Fin da bambino.
Randagio nel midollo, disperato quanto basta, curioso sempre: il mio gioco preferito era restare all’area aperta, sgusciando fuori casa appena finiva la scuola e tornando poi al tramonto, coperto di neve, di terra o di chissà cos’altro avevo incontrato sul mio cammino.
Erano gli anni ‘80, non c’erano ancora i cellulari, e quando un figlio usciva per andare alla conquista del paese, mamme e papà non potevano far altro che aspettare, sperando rientrasse tutto intero e senza aver fatto troppi danni in giro.
Mi piaceva fare i giochi con il legno, costruendo rifugi di fortuna nei campi e nei boschi. Mi piaceva portare in esplorazione gli amici forestieri, quelli che salivano d’estate e restavano qui per tutta la stagione. Mi piaceva andare a guardare i cantieri, per rompere le balle agli operai e farmi raccontare come si costruiscono le cose più diverse.
I Mottini e i cugini Beppin.
Achille Compagnoni e i quattro fratelli.
Il papà di Thoeni, Don Parenti e i Longa.
L’ingegner Pellentz e i Sertorelli.
Per scrivere una storia bisogna sempre cominciare col definirne i personaggi, che quando vuoi raccontarne una lunga cento anni i candidati sono tanti, e qualcuno finisce per forza fuori dalla cornice.
Esplorare gli angoli innevati più nascosti del Piccolo Tibet non è mai stato così divertente grazie alla nuova edizione di Win the Wonder, il concorso aperto a tutti che fino al 1. maggio 2022 premia la curiosità: in palio skipass, settimane bianche, weekend a Livigno e tanti ricchi premi da parte degli sponsor della località: Brooks, Garmin, Kask e Koo, Pinarello e Pro Action.